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CCV sulla bolletta: cos’è e cosa indica

CCV sulla bolletta: cos’è e cosa indica

Le bollette spesso appaiono di difficile interpretazione, essendo ricche di diciture tecniche e codici poco familiari. Tra questi, troviamo sicuramente il CCV ovvero il Corrispettivo di Commercializzazione e Vendita, un fattore importante che concorre alla formulazione del prezzo mensile, relativo all’utenza.

In questo articolo, esploreremo la funzione del CCV, fornendo un’analisi chiara e sintetica di come impatti sulle spese energetiche.

Tabella dei Contenuti

Cos’è il Costo di Commercializzazione e Vendita?


Il Costo di Commercializzazione e Vendita rappresenta una componente significativa nella struttura dei costi energetici, e viene sempre espresso nella bolletta in termini di euro/mese. Tale voce è il risultato di diversi parametri interconnessi.

Originariamente introdotto da Enel Energia e successivamente adottato da altri fornitori, l’acronimo CCV è stato coniato per identificare il contributo fisso annuo, destinato a coprire una vasta gamma di spese, tra cui campagne di marketing, pubblicità, provvigioni per gli agenti, e attività di informazione e promozione dirette ai clienti.

 

Come interpretare il CCV per scegliere il fornitore ideale

In sostanza, il CCV è una tariffa a quota fissa, che partecipa alla formazione del costo finale secondo questa formula:

Spesa materia energia = Quota mensile CCV + DISPbt + (Costo al kWh o al Smc * consumi)

Il CCV è indipendente dai consumi e per questo va ponderato insieme al costo al kWh o al Smc, così da scegliere la propria tariffa ideale, in maniera consapevole e coerente con le proprie esigenze di consumo. 

 

Da chi viene determinato il CCV?


Il Costo di Commercializzazione e Vendita è determinato da diverse variabili, a seconda che l’utenza appartenga al mercato libero o a quello tutelato.

In entrambi i casi, tutte le tariffe per luce e gas prevedono un prezzo di CCV stabilito annualmente e suddiviso in quote mensili. Tuttavia, le modalità di determinazione possono differire in questo modo:

  • Nel mercato libero, ogni fornitore ha il compito di definire autonomamente il CCV, il quale solitamente varia tra i 6€/mese (equivalenti a 72€/anno) e i 12€/mese (equivalenti a 144€/anno).

  • Nel regime di maggior tutela, invece, il CCV è uniforme per tutti i fornitori e viene fissato da ARERA. A titolo esemplificativo, nel 2022, la spesa associata ai clienti domestici ammontava a 5,82 €/mese (equivalenti a 69,88 €/anno), mentre per gli utenti business si attestava a 9,42 €/mese (equivalenti a 113,09 €/anno).
    La determinazione del valore del CCV da parte di ARERA si basa sulla media dei costi, sostenuti dalle imprese operanti nel mercato libero.

In entrambi i regimi, il costo del CCV viene definito annualmente, ma nel mercato tutelato viene poi fatturato al netto dell’importo derivante dall’applicazione della componente DispBT.
La DispBT, o componente di dispacciamento, è fondamentale nel processo di calcolo del CCV: essa serve a compensare la differenza tra gli importi complessivamente versati attraverso la Commercializzazione e i costi di gestione riconosciuti alle imprese.
La peculiarità della DispBT, dunque, è che ha un valore negativo, indicando la restituzione di questo differenziale. In altre parole, anziché gravare sulla bolletta, contribuisce ad alleviarne il peso.

Dove si trova il CCV?

Nel dettaglio della bolletta, disponibile attraverso download sui portali dei fornitori o, in alcuni casi, mediante richiesta specifica, l’importo del CCV è specificato nel Quadro di dettaglio, nella sezione “Quota fissa della spesa per la materia energia”.

Identificare il valore del CCV potrebbe risultare non immediato, poiché in molte occasioni questo parametro è incluso sotto la voce generica Spesa per la materia energia, o può comparire in categorie specifiche come Quota Fissa, Commercializzazione Vendita, o Altri Importi materia Energia.

L’unità di misura associata al CCV, solitamente espressa in €/mese, può variare ed essere riportata come €/cliente/mese o €/POD/mese, a seconda delle specifiche del fornitore. È utile chiarire che per POD viene inteso un codice alfanumerico legato ad ogni determinato punto di prelievo, presente sulla rete nazionale.

In sintesi, per individuare con precisione il CCV nella bolletta, è consigliabile consultare il Quadro di dettaglio o le sezioni pertinenti all’interno della Spesa per la materia energia, facendo riferimento alle specifiche del proprio fornitore e, se necessario, richiedendo dettagli aggiuntivi attraverso i canali di assistenza del servizio clienti.

Come abbiamo visto, dunque, il CCV rappresenta un elemento fondamentale nelle bollette energetiche, contribuendo in modo significativo alla formulazione del prezzo complessivo. La sua presenza, seppur non sempre evidente nel riepilogo generale, è integrata nella voce “Spesa per la materia energia”.

La comprensione accurata di questo parametro è essenziale per effettuare scelte informate nella selezione delle tariffe, e per ottimizzare i costi energetici in base al proprio profilo di consumo.

 

 

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