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Cosa succede in caso di bollette non pagate?

Cosa succede in caso di bollette non pagate?

Nel contesto della gestione finanziaria e degli obblighi domestici, la tempestività nei pagamenti delle bollette è un aspetto cruciale. Ciò nonostante, è possibile trovarsi di fronte a situazioni di inadempienza, dove i pagamenti vengono effettuati oltre la scadenza prevista.

Tale circostanza può derivare da diversi fattori, tra cui difficoltà economiche o ritardi nella ricezione delle fatture da parte dei fornitori.

Scopriamo insieme cosa succede quando non si pagano le bollette entro il termine, quali sono le conseguenze e come sia possibile rimediare.

Tabella dei Contenuti

Cosa succede se una bolletta non viene pagata?


Quando una bolletta non viene saldata entro la scadenza indicata, il fornitore mette in atto una serie di azioni progressive, al fine di recuperare il credito.

Come primo step, invia un sollecito al cliente, concedendo alcuni giorni aggiuntivi per versare l’importo dovuto.

Nel caso in cui la bolletta rimanga ancora scoperta, nonostante il sollecito, il fornitore adotta un approccio più formale, inviando una raccomandata.

Questa comunicazione contiene informazioni essenziali per l’utente, come ad esempio i dettagli per comunicare l’avvenuto pagamento, l’ultimo termine entro il quale deve corrispondere l’importo, l’avviso di sospensione della fornitura in caso di ulteriore mancato pagamento, e i termini relativi all’eventualità di usufruire del consumo minimo di energia, con una riduzione del 15% circa, rispetto alla potenza del contatore.

Se, nonostante tutte queste comunicazioni, il pagamento non viene effettuato, il fornitore procede al distacco totale.

Interessi di mora: come vengono quantificati?

 

Le penalità per il ritardo nel pagamento differiscono tra il Mercato Tutelato e il Mercato Libero. Nel primo, il fornitore può richiedere interessi di mora, calcolati come il tasso di riferimento della Banca Centrale Europea aumentato del 3,5%.

Nel Mercato Libero, invece, questi eventuali addebiti sono specificati nel contratto, variando in base alle clausole sottoscritte.

Quanto costa sospendere e riattivare l’utenza?

La sospensione e la riattivazione di un’utenza comportano costi specifici, che variano a seconda del mercato di appartenenza del cliente, Tutelato o Libero.

Nel Mercato Tutelato, si applica un contributo fisso per sospensione e riattivazione, con una possibile riduzione del 50% se l’utenza è predisposta per la telegestione.
Inoltre, si aggiunge un contributo per oneri amministrativi, che varia a seconda della situazione: riduzione di potenza, sospensione, ripristino, o riattivazione.

Nel Mercato Libero, il contributo fisso è simile, con la stessa possibilità di riduzione.
Eventuali oneri per prestazione commerciale sono aggiunti in base ai singoli contratti con il fornitore.

In entrambi i casi, questi costi coprono le spese amministrative legate alla procedura, garantendo trasparenza nella gestione delle operazioni relative alla fornitura di energia.

Bollette non pagate: prescrizione dopo 2 anni

La gestione delle bollette non pagate è disciplinata da precise normative, e una delle considerazioni fondamentali riguarda proprio il periodo di prescrizione entro il quale il creditore può richiedere il pagamento senza contestazioni.

Nel 2023, l’ARERA – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha deliberato che tale periodo di prescrizione sia fissato a 2 anni.

Questo significa che decorso tale lasso temporale, in assenza di contestazioni o adempimenti da parte del debitore, il creditore non può più pretendere il pagamento della bolletta in questione. Tale decisione mira a garantire un equilibrio tra i diritti del creditore e la necessità di evitare prolungate incertezze per entrambe le parti coinvolte.

Indipendentemente dalla ragione che ha portato al mancato pagamento di una bolletta, il fornitore ha il diritto di tutelarsi in conformità con le leggi vigenti. In seguito alla scadenza della data di pagamento, è fondamentale comprendere come ed entro quali tempistiche questi può agire per preservare i propri interessi e assicurare un corretto svolgimento delle pratiche relative al recupero del credito.

Come sempre, la trasparenza e la conoscenza delle normative in vigore sono essenziali per garantire un approccio chiaro e ben definito nel contesto delle bollette non pagate, per entrambi gli attori coinvolti.

 Pagamento oltre il termine: come procedere

Dopo aver saldato la bolletta in ritardo, è importante comunicare immediatamente il pagamento al fornitore, inviando la ricevuta come indicato sulla documentazione di sollecito.

A questo punto, il fornitore avviserà il distributore locale per procedere con la riattivazione, che avviene entro un giorno feriale dalla richiesta.

È bene sapere che è possibile richiedere la rateizzazione delle bollette anche dopo la scadenza.

Cosa fare se la bolletta arriva già scaduta

Se la bolletta arriva in ritardo, è possibile presentare un reclamo al fornitore, attraverso un modulo specifico, contestando ufficialmente eventuali addebiti moratori. In questo modo, non si innescheranno le procedure di sollecito.

In tutti i casi, per evitare ritardi, è consigliabile optare per la bolletta web o richiedere la domiciliazione bancaria.

In definitiva, la vigilanza sulle scadenze, l’adozione di soluzioni digitali per la gestione delle bollette, l’impiego di pagamenti automatici e la pronta contestazione di eventuali problematiche si rivelano fondamentali per prevenire disagi e spese aggiuntive nella gestione delle forniture energetiche.

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