Cambio gestore senza consenso: la sorpresa che nessuno vorrebbe trovare nella propria cassetta della posta. Niente panico, caro utente, perché anche se ti hanno rifilato un nuovo fornitore di luce e gas senza saperne nulla, ci sono delle soluzioni. In questa guida, scoprirai come riprenderti il tuo amato contratto e, soprattutto, come evitare di finire di nuovo nel mirino di questi “venditori” un po’ troppo intraprendenti.
Quindi, mettiti comodo e preparati a una piccola rivincita contro il cambio gestore non richiesto.
Tabella dei Contenuti
Mi hanno cambiato gestore luce e gas senza il mio consenso: cosa faccio?
Il cambio gestore senza consenso è una delle truffe più comuni. Ti è mai capitato di ricevere una chiamata da un operatore gentile ma un po’ troppo insistente, che ti mette fretta di cambiare gestore luce e gas perché il Mercato Unico sta per finire? Alla fine, come per magia, ti ritrovi con un nuovo fornitore senza aver firmato nulla. Questa è soltanto una delle tattiche poco trasparenti che alcuni operatori usano per accaparrarsi nuovi clienti. Fortunatamente, la legge è dalla tua parte.
Ci sono altre modalità scorrette che portano al cambio gestore senza consenso, dalle truffe telefoniche alle firme ottenute con l’inganno. Ecco due strade che ti permetteranno di riprendere il controllo della situazione: il diritto di ripensamento e la procedura di ripristino. Vediamo come puoi difenderti da questi “furbetti” del mercato energetico e a tornare al vecchio gestore.
Procedura di ripristino contratti luce e gas: come funziona
Se ti sei ritrovato con un nuovo fornitore di luce e gas senza aver alzato un dito, la procedura di ripristino è la tua arma segreta per tornare al vecchio contratto. Ma come funziona esattamente?
Innanzitutto, invia un reclamo al tuo vecchio fornitore entro 40 giorni dalla ricezione della prima bolletta sospetta. Nel reclamo, spiega con calma che il cambio gestore è avvenuto senza il tuo consenso e che desideri ripristinare il tuo contratto precedente. Allegato al reclamo, ricordati di fornire una copia della bolletta incriminata e qualsiasi altra prova a tuo favore (registrazioni telefoniche, e-mail, ecc.).
A questo punto, il vecchio fornitore avrà 10 giorni di tempo per verificare il reclamo e, se tutto è in regola, avviare la procedura di ripristino. Entro 90 giorni, il contratto precedente sarà riattivato e potrai finalmente dire addio al nuovo fornitore indesiderato.
Ma attenzione: la procedura di ripristino può essere avviata solo se il nuovo gestore aderisce volontariamente a questa iniziativa. In caso contrario, dovrai rivolgerti all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) o intraprendere altre azioni legali. Ma non preoccuparti, anche in questo caso, la giustizia alla fine si esprimerà a tuo favore.
Cambio gestore senza consenso: consigli per evitarlo
Per evitare il cambio gestore senza consenso, prevenire è sempre meglio che curare. Dopo aver parlato delle insidie del cambio gestore non richiesto e le soluzioni per rimediare, è giunto il momento di imparare a proteggerci da queste spiacevoli sorprese.
Innanzitutto, diffida dalle offerte troppo belle per essere vere e dagli operatori telefonici che ti mettono fretta. Ricorda anche che nessuno ti può obbligare a cambiare gestore. Prima di fornire i tuoi dati o accettare qualsiasi proposta, verificate sempre l’identità dell’operatore e chiedete informazioni dettagliate sul contratto. Non avere paura di dire “no, grazie” e di prenderti il tempo necessario per valutare l’offerta.
Inoltre, tieni sempre sotto controllo le bollette e segnala tempestivamente eventuali anomalie al fornitore. Se ricevi una bolletta da un nuovo gestore senza averne fatto richiesta, non esitare a contattare il vostro vecchio fornitore e ad avviare la procedura di ripristino.
Infine, un piccolo consiglio: non lasciarti abbindolare dalle promesse di risparmio miracoloso. Spesso, dietro a queste offerte si nascondono costi nascosti e condizioni poco vantaggiose. Prima di cambiare gestore, informati bene sulle tariffe e confronta le offerte dei diversi operatori.
Cerchi un nuovo gestore per i tuoi servizi di luce e gas?
Ora che sai come difenderti dai cambi gestore indesiderati, forse ti starai chiedendo: “Ma se volessi cambiare gestore di mia spontanea volontà, come dovrei fare?”. Niente paura, perché anche in questo caso abbiamo la soluzione.
Dimenticati delle telefonate insistenti e delle firme rubate: oggi, grazie al servizio di confrontatariffe online, potrai confrontare le offerte dei diversi fornitori in modo semplice e veloce, comodamente seduti sul vostro divano avendo a disposizione una panoramica completa delle tariffe disponibili sul mercato, con tanto di costi, condizioni e servizi aggiuntivi.
Insomma, il cambio gestore non deve essere per forza un incubo. Con un po’ di attenzione e gli strumenti giusti, potrai scegliere il fornitore più adatto alle tue esigenze e risparmiare sulla bolletta senza brutte sorprese. E se per caso dovessi incappare in un cambio gestore non richiesto, ricorda: la legge è dalla tua parte.
FAQ sul cambio gestore senza consenso
Hai due strade principali:
- Diritto di ripensamento: Se il contratto è stato stipulato a distanza (telefono, online, ecc.), puoi esercitare il diritto di ripensamento entro 14 giorni dalla conclusione del contratto o dalla ricezione delle condizioni contrattuali. Invia una comunicazione scritta al nuovo fornitore (raccomandata A/R, PEC, fax o altri canali indicati dal fornitore) indicando la volontà di recedere dal contratto.
- Procedura di ripristino: Se il nuovo fornitore aderisce alla procedura di ripristino, puoi inviare un reclamo scritto entro 40 giorni dalla ricezione della prima bolletta. Il fornitore dovrà verificare il reclamo ed eventualmente riattivare il tuo vecchio contratto entro 90 giorni. Se il fornitore non aderisce alla procedura di ripristino, puoi rivolgerti all’ARERA o intraprendere altre azioni legali.
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